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Piano manutenzione veicoli aziendali: guida pratica e modello

La manutenzione dei veicoli aziendali non è solo una spesa, ma la garanzia della tua operatività. Ti aiuta a proteggere la sicurezza, assicurare la continuità del servizio e tenere sotto controllo i costi.

Geotab Team

27 nov 2025

Operaio con DPI che esegue la manutenzione su un pneumatico di un veicolo commerciale pesante.

Un piano ben strutturato definisce chi fa cosa, quando e con quale frequenza. In questo modo, ogni mezzo rimane conforme agli standard richiesti, senza eccezioni.

 

In Italia, la manutenzione è anche un obbligo normativo: il D.Lgs. 81/2008 (art. 70–71) richiede controlli periodici documentati, rendendo la tracciabilità un aspetto determinante sia per la sicurezza sia per la responsabilità del datore di lavoro.

 

Nelle flotte moderne — spesso composte da veicoli multibrand, con alimentazioni diverse e compiti operativi eterogenei — un piano strutturato è indispensabile per mantenere livelli di servizio costanti, rispettare gli SLA e partecipare a gare d’appalto che richiedono standard di manutenzione certificabili.

Piano di manutenzione: cos'è veramente e perché non puoi farne a meno

Un piano efficace è una strategia d'intervento. Stabilisce quando e come agire sui veicoli, creando una distinzione netta tra:

  • manutenzione ordinaria, relativa a tagliandi, controlli di sicurezza, filtri e liquidi;
  • manutenzione straordinaria, che riguarda guasti imprevisti, anomalie o rotture.

Cosa succede se non hai un piano? Gli effetti sono immediati e costosi: aumentano i fermi macchina e i costi correttivi, i servizi ritardano e il TCO peggiora irrimediabilmente.

Un piano ben eseguito garantisce:

  • maggiore sicurezza per conducenti e azienda;
  • riduzione dei costi correttivi (fino al 30% in meno rispetto agli interventi emergenziali);
  • disponibilità della flotta e continuità operativa;
  • valore residuo più stabile e maggiore prevedibilità del ciclo vita;
  • capacità di dimostrare gli standard di manutenzione richiesti nelle gare d'appalto o negli audit esterni.

Inoltre, un piano di manutenzione di veicoli aziendali consente alle aziende di creare una base dati strutturata sulla quale costruire decisioni strategiche: dalla pianificazione dei rinnovi di flotta alla valutazione del ciclo di vita dei mezzi, fino alla scelta delle officine più performanti.

 

Disporre di processi omogenei e dati confrontabili permette di individuare tendenze, prevenire criticità ricorrenti e definire investimenti più mirati, migliorando l’efficienza operativa di tutta l’organizzazione.

 

Esplora MyGeotab, il software per la gestione della manutenzione della flotta di Geotab.

Passaggi chiave per un piano di manutenzione imbattibile

Vuoi che il tuo piano sia davvero efficace? Non basta scrivere una lista. Devi costruire un processo organizzato in queste 3 fasi essenziali.

 

1. Analisi iniziale e raccolta dei dati

La prima fase consiste nel raccogliere tutti i parametri che influenzano la frequenza della manutenzione e, di conseguenza, il tuo budget:

  • caratteristiche tecniche (marca, modello, motore, anno);
  • cicli di missione: urbano denso, extraurbano, cantiere, turni notturni o 24/7;
  • chilometraggio attuale, ore motore e percorrenze previste;
  • carico medio trasportato e condizioni operative che accelerano usura (stop-and-go, traffico, pendenze);
  • obblighi di garanzia e scadenze richieste dal costruttore;
  • rischi specifici per veicoli elettrici (batteria, inverter, software).

Questa analisi consente di definire non solo la frequenza, ma anche il profilo di rischio di ogni veicolo, utile per la pianificazione strategica della flotta.

 

2. Pianificazione degli interventi e definizione delle scadenze

La definizione del piano passa dalla formalizzazione di una scheda di manutenzione, che stabilisce:

  • quale intervento eseguire;
  • ogni quanto tempo o km;
  • eventuali condizioni speciali (uso intensivo, percorsi difficili);
  • priorità e criticità del veicolo per gli SLA aziendali.

Molte flotte adottano un approccio basato su cluster manutentivi: gruppi di veicoli con utilizzo simile, che permettono scadenze omogenee e interventi sincronizzati (maintenance batching - accorpamento degli interventi di manutenzione), riducendo il numero complessivo di fermi. 

 

3. Esecuzione, registrazione e revisione continua

La fase operativa prevede l’esecuzione degli interventi, la registrazione puntuale e la revisione periodica del piano. Una volta in azione, la gestione deve essere impeccabile e includere:

  • audit interni sulle schede di intervento;
  • verifica dell’allineamento tra officine interne/esterne;
  • tracciabilità completa per finalità assicurative o legali;
  • confronto dei costi tra sedi o fornitori;
  • aggiornamento del piano in base ai nuovi cicli di missione o alle prestazioni del veicolo.

Esempio di tabella manutenzione 

Componente

Intervento

Azione in caso di anomalia

Esecutore

Frequenza

Freni

Verifica usura

Fermare veicolo e notificare

Officina

20.000 km

Pneumatici

Pressione e battistrada

Gonfiaggio/sostituzione

Conducente/Officina

Mensile

Olio motore

Sostituzione olio/filtro

Segnalare spia accesa

Officina

12 mesi

EV – Batteria

Diagnosi SoH

Informare il gestore della flotta 

Officina EV

6 mesi

 

Manutenzione preventiva vs. predittiva: cosa cambia con la telematica

Per una flotta che vuole eccellere, l'obiettivo non è essere reattivi (agire a guasto), ma essere realmente proattivi. È qui che si gioca la vera differenza.

 

Manutenzione preventiva

Si basa su scadenze fisse (tempi o km). È efficace ma non considera lo stato reale del veicolo, con il rischio di interventi troppo anticipati o troppo tardivi.

 

Manutenzione predittiva

Agisce sulla realtà. Si basa sui dati effettivi, in diretta, del veicolo: odometro preciso, stili di guida, codici guasto e stato della batteria per i veicoli elettrici. Con questo approccio data-driven:

  • si riducono gli interventi correttivi fino al 70%;
  • si migliora la pianificazione del ciclo vita del veicolo (soprattutto per i mezzi elettrici);
  • si abbassano costi e tempi di fermo.

Il ruolo dei DTC nella manutenzione predittiva

DTC (Diagnostic Trouble Codes) vengono generati dalla centralina quando rileva un problema. La telematica li trasforma in un superpotere per:

  • ricevere un avviso immediato e interpretabile;
  • predisporre ricambi e tempistiche prima dell’arrivo in officina;
  • assegnare il veicolo all’officina più qualificata per quel tipo di guasto;
  • evitare richieste di soccorso non necessarie.

Ma attenzione: un DTC da solo non basta. È la nostra piattaforma che lo traduce in un allarme chiaro, permettendoti un intervento rapido, mirato e che riduce drasticamente tempi e costi di officina. Non è tanto la lettura del dato, quanto la sua analisi e la sua trasformazione in azione.

Come MyGeotab ottimizza la gestione della manutenzione

La piattaforma MyGeotab non ti dà solo dati, ti permette di trasformare la tua manutenzione: non è più un documento statico, ma un flusso operativo digitale e sempre aggiornato.

 

Con MyGeotab è possibile:

  • sincronizzare automaticamente odometro, ore motore e DTC;
  • ricevere avvisi personalizzati su scadenze e anomalie critiche;
  • centralizzare storico, costi e documentazione;
  • confrontare più fornitori e sedi su tempi di intervento e costi;
  • monitorare gli indicatori di performance per una gestione data-driven.

Questo consente di mantenere la flotta conforme, ridurre l’errore umano e migliorare la governance complessiva del ciclo di vita dei veicoli.

I 5 errori più comuni da evitare

  1. Applicare lo stesso piano a tutti i veicoli (attenzione: i tuo miezzi hanno esigenze diverse, non sono tutti uguali!)
  2. Ruoli non definiti, cherallentano interventi e approvazioni
  3. Interventi non documentati, che compromettono tracciabilità e analisi dei costi
  4. Assenza di KPI, perché senza misurazione non esiste miglioramento
  5. Ignorare i dati telematici, che invece possono favorire  manutenzione predittiva e risparmi importanti

Un altro errore spesso sottovalutato è l’over-maintenance, ovvero sostituzioni anticipate non necessarie che generano spreco di budget.

KPI avanzati per misurare il successo della manutenzione

Oltre ai KPI tradizionali, le flotte più strutturate monitorano anche indicatori avanzati:

  • costo di manutenzione per veicolo/mese
  • giorni di fermo per veicolo (uptime)
  • guasti ogni 1.000 km
  • % interventi preventivi vs correttivi
  • tasso di rispetto delle scadenze
  • MTBF (Mean Time Between Failures)
  • costo medio per intervento
  • lead time officina

Questi valori permettono confronti interni (tra sedi o reparti) e supportano analisi di procurement e budgeting.

Con MyGeotab: dal piano su carta al processo automatizzato

Non perdere tempo con registrazioni manuali e incertezze. Il dispositivo GO e la piattaforma MyGeotab digitalizzano l’intera manutenzione, eliminando incertezze e le registrazioni manuali.

Un approccio telematico garantisce precisione, continuità operativa, riduzione dei tempi di fermo e piena tracciabilità degli interventi.

 

Scopri ora come digitalizzare il piano di manutenzione della tua flotta con MyGeotab.

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