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Simboli del cronotachigrafo: l’importanza di conoscerli e saperli leggere

Nel settore del trasporto su strada di merci e di persone, l’utilizzo del tachigrafo digitale e di un sistema codificato di segni consente di tenere traccia delle principali informazioni legate a un viaggio, dai momenti obbligatori per legge di pausa/riposo alle anomalie riscontrabili sul veicolo.

Geotab Team

Da Geotab Team

5 ottobre 2022

3 minuti di lettura

Immagine di un tachigrafo digitale

Il tachigrafo - o cronotachigrafo o dispositivo di controllo CE - è un fedele quanto prezioso compagno di viaggio per i professionisti del trasporto su strada di merci e persone (si parla di veicoli con massa complessiva fissata al momento oltre le 3,5 ton, che coprono più di 50 km - mezzi pesanti -, nonché di veicoli con numero di persone a bordo superiore a nove compreso il conducente - autobus e autosnodati). 

 

Ideato con tecnologia analogica traendo ispirazione dal tachimetro, questo strumento di monitoraggio è divenuto dotazione obbligatoria su tutti i veicoli pesanti nuovi immatricolati nel territorio dell’Unione Europea dopo il primo maggio del 2006 a seguito della pubblicazione del Regolamento (CE) n. 561/2006, in seguito modificato dal Regolamento (UE) 2020/0154. In Italia le disposizioni contenute nel primo dei due documenti sono entrate in vigore l’11 aprile 2007.

 

Tra le finalità di fondo che hanno sostenuto la decisione a livello comunitario vi è stata la necessità di ovviare ai turni massacranti a cui troppo spesso erano sottoposti gli autotrasportatori. Anche la volontà di combattere la concorrenza sleale e di promuovere una competizione corretta tra i diversi player del settore hanno rappresentato in tal senso un terreno estremamente fertile.   

 

Il tachigrafo che conosciamo e utilizziamo ancor oggi è un apparecchio elettronico con due slot per l’inserimento di smart card (dette “carte tachigrafiche”), un selettore manuale, una piccola stampante e uno piccolo schermo sul quale leggere l’andamento dei principali parametri legati alla guida e al viaggio. Un tempo si utilizzavano dischetti di carta da compilare manualmente e inserire, prima dell’inizio del turno, in un'unità scrivente.
 

Il modulo RDL e lo scarico dei dati del tachigrafo digitale

Un paradigma comune: i quattro simboli standard per i produttori 

Se la tecnologia di riferimento è cambiata, agevolando di riflesso i conducenti, che cosa si può dire dei pittogrammi, i simboli del cronotachigrafo digitale attraverso cui è possibile raccontare la storia di un viaggio?
 

Per trovare una risposta al quesito, occorre richiamare l’art. 34 - comma 5 - del Regolamento (UE) n. 165/2014 (adottato nel nostro Paese con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 242/2021) con cui è stato abrogato il Regolamento (CEE) n. 3821/1985.
 

Conformità alle normative di fleet management: un aiuto arriva da Geotab
 

Il passaggio indicato elenca i quattro simboli del cronotachigrafo standard che devono essere presenti in tutti i sistemi, indipendentemente dal costruttore del dispositivo. I pittogrammi in questione, che attengono ad altrettanti periodi separati e distinti, sono:

  1. tempo di guida: il suo segno distintivo è un quadrato con un puntino al centro (si noti, lo stesso simbolo è utilizzato per indicare un conducente);
  2. altre mansioni: riguarda le attività svolte quando il veicolo è fermo, come la supervisione delle attività di carico/scarico. Il pittogramma corrispondente sono due martelli incrociati;
  3. tempi di disponibilità: indica che il conducente non sta lavorando, ma è pronto a riprendere l’attività di autotrasporto. Il simbolo corrispondente è un quadrato barrato a metà;
  4. interruzioni di guida e periodi di riposo: il segno identificativo è un letto.
     

Pittogrammi del cronotachigrafo
Le attività di cui sopra sono registrate e salvate sulla carta tachigrafica del conducente. Il doppio slot d’ingresso sull’unità digitale installata nell’abitacolo consente di tenere traccia dell’operato di due autisti che si diano il cambio. 

Le categorie che possono accedere alle registrazioni del tachigrafo

Soggetti abilitati a interagire con il dispositivo tramite una specifica tipologia di carta tachigrafica, a cui corrisponde una funzione d’utilizzo differente, sono, oltre al driver:

  • i centri di controllo: il simbolo del tachigrafo per l’officina ricorda un martello;
  • la proprietà dei veicoli: il pittogramma del tachigrafo riservato all’azienda è una casetta;   
  • le Forze dell’Ordine: il segno del cronotachigrafo abbinato all’autorità di controllo è un uomo con cappello.

Un quinto simbolo - un rettangolo in verticale diviso a metà - appartenente sempre a questo gruppo, identifica invece il produttore. 
 

Le carte tachigrafiche sono contraddistinte da colori diversi a seconda della categoria: bianco per i conducenti; giallo per le aziende; blu per le Forze dell’Ordine; rosso per le officine. Solo i centri tecnici autorizzati possono provvedere all’installazione e alla calibratura del tachigrafo digitale, nonché ai relativi interventi di manutenzione 
 

Attraverso le smart card avviene l’identificazione del soggetto. Mentre la carta tachigrafica rilasciata ai conducenti è personale, quella delle aziende consente di acquisire le informazioni raccolte da tutti i dispositivi a bordo dei veicoli della flotta. 
 

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Scansione cronologica delle attività: come si (rap)presenta

L’apparecchio, che avvia automaticamente la registrazione con la messa in moto del veicolo, tiene traccia della velocità di marcia, della distanza coperta e del tempo trascorso al volante. 
 

Dovendo mantenere monitorate le fasi di guida e quelle di riposo dell’autista, si affida per la scansione cronologica a una specifica famiglia di simboli:

  • 24h per “giornaliero”;
  • un’asta verticale per “settimanale”;
  • due aste verticali affiancate per “bisettimanale”.

Una freccia che punta verso destra può indicare alternativamente l’avvio o la conclusione di un’attività. Un’asta verticale seguita da una punta avverte dell’inizio del turno; a elementi invertiti segnala invece la fine della sessione lavorativa. 

Altri possibili simboli del cronotachigrafo

L’unità tachigrafica digitale installata a bordo dei veicoli per registrare l’andamento del servizio di trasporto è altresì in grado di avvertire di una situazione anomala o di un utilizzo improprio. Racchiuse sotto la dizione “evento”, le due voci sono rappresentate dallo stesso pittogramma, un punto esclamativo. Vi è poi un segno che ricorda una X e vuole segnalare un “errore” occorso a livello di sistema.
 

Due simboli particolari sono quelli legati alla scritta OUT, che compare laddove il veicolo circoli in un contesto territoriale dove il Regolamento UE sopra richiamato non trova applicazione (“Strumento di controllo non necessario”); e la piccola nave stilizzata per indicare “sosta su traghetto o treno”, quando il camion e l’autobus hanno il motore spento, ma sono egualmente soggetti a un movimento indiretto. 
 

Oltre che singolarmente, i simboli del tachigrafo digitale possono comparire sul display e sulla stampata riassuntiva in combinazione tra di loro per veicolare un messaggio coordinato. 

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